Nell’ottobre 2010, in occasione della quarta edizione dell’incontro mondiale della rete di Terra Madre, che si svolge ogni due anni a Torino in concomitanza con il Salone Internazionale del Gusto, l’associazione Slow Food ha presentato una nuova ed entusiasmante sfida: creare e sostenere mille orti in Africa.

Il progetto prevede la realizzazione di orti scolastici, comunitari e familiari, prima nei Paesi in cui l’associazione e la rete di Terra Madre sono già solide (Kenya, Uganda, Costa d’Avorio, Mali, Marocco, Etiopia, Senegal, Tanzania…), ed in seguito anche negli altri stati.
L’iniziativa si propone, inoltre, di essere un punto di partenza per il raggiungimento di un obiettivo ancora più ambizioso, quello della sovranità alimentare delle popolazioni.

Con i Mille orti si aiutano i contadini locali a recuperare le tradizioni agricole del territorio e a utilizzare e valorizzare le varietà locali, a produrre un cibo sano ed un reddito supplementare per la comunità, si contribuisce a trasferire i saperi alle nuove generazioni, a salvaguardare la biodiversità promuovendo lo scambio di sementi tra le comunità, per la creazione di un modello di agricoltura sostenibile concreto e replicabile.
Gli orti sono coltivati secondo tecniche sostenibili (compostaggio, preparati naturali per la difesa da infestanti e insetti, gestione razionale dell’acqua), con varietà locali e la consociazione fra alberi da frutta, verdure ed erbe medicinali.

Oggi, grazie anche ai numerosissimi eventi organizzati in tutto il mondo il 10 dicembre, in occasione del Terra Madre Day, per supportare il progetto, gli orti sostenuti sono già 470.

Uno di questi orti è stato adottato con la raccolta fondi avvenuta il 09 Dicembre 2011 al Centro Commerciale Campania . L’orto in Africa sarà gemellato con L’ORTO IN CAMPANIA”… Diventerà il giradino di tutti coloro che hanno contribuito a farlo nascere. Insieme ne conosceremo la vita e l’evoluzione.

Adottare un orto significa:
• garantire la formazione a giovani e a contadini (per coltivare prodotti locali, eliminare l’uso di trattamenti chimici, recuperare i saperi tradizionali)
• fornire le attrezzature per avviare un orto
• consentire scambi di conoscenze fra le comunità
• garantire alle comunità locali la disponibilità quotidiana di cibo sano e fresco
Adottare un orto, inoltre, permette di avviare uno scambio con le comunità coinvolte nel progetto

Per maggiori informazioni sulle modalità di adozione di un orto visita il link:
http://fondazioneslowfood.com/pagine/ita/orti/pagina.lasso?-id_pg=52

Mariangela Capodiferro
Slow Food Educa Campania
www.slowfoodcampania.com

MILLE ORTI IN AFRICA – SLOW FOOD VIDEO: